Cari Colleghi, Studenti e Collaboratori T.A.
dopo una lunga ed incerta attesa, entro i prossimi mesi avranno luogo le elezioni per il rinnovo della carica di Preside della nostra Facoltà (quinquennio 2010-2015). Supportato dalla sollecitazione di numerosi componenti del Consiglio di Facoltà, che interpreto come riconoscimento del particolare impegno da me profuso per molti anni, sia in diversi organi accademici che di ricerca nazionali e locali, manifesto oggi l’intendimento di presentare la mia candidatura. Per tale occasione ho già presentato le mie dimissioni dalla carica di Preside vicario. Successivamente, anche a seguito di un aperto dialogo e del vostro contributo, presenterò le linee programmatiche che denominerò “Percorsi”. Ovvero, le vie strategiche operative che rappresentano idealità a cui tutti possiamo contribuire.
Trasformare i vincoli in opportunità. Focus sulla mia candidatura
dopo una lunga ed incerta attesa, entro i prossimi mesi avranno luogo le elezioni per il rinnovo della carica di Preside della nostra Facoltà (quinquennio 2010-2015). Supportato dalla sollecitazione di numerosi componenti del Consiglio di Facoltà, che interpreto come riconoscimento del particolare impegno da me profuso per molti anni, sia in diversi organi accademici che di ricerca nazionali e locali, manifesto oggi l’intendimento di presentare la mia candidatura. Per tale occasione ho già presentato le mie dimissioni dalla carica di Preside vicario. Successivamente, anche a seguito di un aperto dialogo e del vostro contributo, presenterò le linee programmatiche che denominerò “Percorsi”. Ovvero, le vie strategiche operative che rappresentano idealità a cui tutti possiamo contribuire.
Trasformare i vincoli in opportunità. Focus sulla mia candidatura
Le candidature rappresentano esposizioni di “politica” della gestione, anche se quest’ultima è spesso penalizzata da norme che, a volte, danno pochi spazi alle interpretazioni ed alle scelte individuali. L’opportunità di poter trasformare gli attuali vincoli e le difficoltà in un’opportunità di sviluppo per la nostra Facoltà, in un momento così articolato, ricco di eventi, e proporsi per condurre un consesso quale il nostro, mi sollecita e mi responsabilizza maggiormente, vivendolo quale rilancio verso la variazione. Siamo ormai consapevoli che l’attuale contesto universitario di transizione, le peculiari esigenze della Facoltà di Medicina e Chirurgia, la variazione del sistema regionale dell’assistenza, la necessità di rinnovamento istituzionale e la tempestività con cui questo deve realizzarsi, nonché le difficoltà economiche dell’Ateneo, costituiscano alcuni degli argomenti e delle motivazioni che suggeriscono la necessità e la responsabilità di una guida della Facoltà da parte di chi ha provata esperienza e predisposizione al management. In virtù delle rilevante e approfondita esperienza, maturata sul campo, relativamente ai meccanismi, le procedure e l’articolazione dei processi, credo di disporre degli elementi di conoscenza e le relative capacità organizzative necessarie per affrontare - con indipendenza, con efficienza e tenacia, con disponibilità all’ascolto, senza attuali o futuri interessi personali di progressione accademica o assistenziale – il travagliato percorso istituzionale che dall’attuale sistema traghetti verso il nuovo. Nel prospettare una candidatura a Preside è opportuno evidenziare, del candidato - anche se conosciuto per altre funzioni connesse alla gestione e non alle scelte politiche - le linee di comportamento ed il suo modo di operare. Evitando demagogie, desidero esporre propositi fattuali che consentano di caratterizzare un impegno rivolto a tutte le componenti della Facoltà, affinché, all’interno degli organi di gestione, sia garantita una attività di “reale” rappresentanza per tutti gli utenti, siano essi Docenti, Studenti, Personale T.A., Pazienti o Cittadini.
Qualche accenno circa la mia proposta progettuale
Stato dell’arte dell’attuale contesto universitario - Siamo in un momento delicato quanto difficile, viviamo già la variazione epocale del sistema in cui quotidianamente svolgiamo le nostre attività: stanno per cambiare governance, dipartimenti, organi collegiali, sistemi didattici, persino l’organizzazione stessa delle Facoltà. Inoltre, soprattutto a livello regionale, è in drammatico cambiamento l’organizzazione dell’assistenza.
Ruolo e funzione del Preside e del Consiglio di Facoltà
E’ noto che le attuali e future norme (vedi DDL Gelmini) stabiliscono un ruolo decisionale all’organo collegiale, sia esso denominato oggi Facoltà, o domani Scuola, mentre al Preside (o Presidente che sia) riservano funzioni subordinate ad un “mandato” ricevuto. E’ opportuno precisare che la Facoltà e le sue strutture non possono e non devono essere vissute come palestre di scontri tra parti opposte: la Facoltà è unica e gli obiettivi devono essere comuni e perseguiti da tutti con spirito di armonia e collaborazione. La credibilità e la produttività di una struttura, qualsiasi essa sia, risiede proprio nell’offrire un’immagine di coesione e di condivisione dei valori. Se vogliamo modernizzare e rendere competitiva la nostra Facoltà, ciascuno di noi avrà bisogno di tutti gli altri. In primis il Preside. Per questo è necessario evitare la sterile competizione interna affinché si possa affrontare quella esterna, facendo “gioco di squadra” sia nella scelta che nel raggiungimento degli obiettivi scientifici, didattici ed assistenziali.
Diversificazione, identità, competizione, “politica creativa” e “premiale”.
In un tale contesto, per garantire lo sviluppo della Facoltà, bisogna strutturare un sistema competitivo, diversificato e impegnato parimenti nella ricerca, nell’insegnamento, nell’assistenza. Per questo èassolutamente necessario che la Facoltà abbia una sua IDENTITÀ. Ritengo che il Preside debba condurre una “politica creativa”, interna ed esterna, identificando anche “sistemi premiali” per valorizzare l’impegno ed il merito. Avremo un futuro immediato in cui la diversificazione e la connotazione di un’identità ben riconoscibile avrà come banco di prova l’attrattività che sapremo generare per studenti, ricercatori, pazienti, istituzioni e, spero, anche investimenti; ritengo che per raggiungere una significativa identità dovremo anche utilizzare strumenti manageriali e di marketing. Proprio per questo, mentre cambia la governance universitaria e sanitaria, credo che la Facoltà ed il suo Preside debbano avere: rispetto e trasparenza delle regole; autonomia e capacità di valorizzazione; impegno, responsabilità e capacità di autovalutazione; imprenditorialità.
Rilancio ed Obiettivi generali della Facoltà
La futura Presidenza dovrà riunire gli sforzi di tutti, in modo che, indipendentemente dal ruolo, dall’età, dal settore o dal dipartimento di appartenenza, si partecipi al rilancio della Facoltà perseguendo obiettivi generali quali: potenziare l’attività di ricerca e valorizzare il merito; - diversificare e valorizzare l’attività assistenziale; - prospettare adeguatamente il ruolo del Policlinico nel quadro dell’assistenza regionale; - favorire la sperimentazione clinica come strumento di qualificazione e sostegno alla ricerca ed alla formazione; - rendere realmente “centrali” gli studenti; - valutare l’offerta formativa in funzione delle attuali e modificate risorse; - qualificare l’attività didattica potenziando anche quella post-laurea e post-specializzazione; - migliorare e promuovere l’immagine della Facoltà e dei suoi componenti; - sviluppare la “cultura della comunicazione” interna ed esterna; - conferire dignità professionale a tutti i docenti; - ricostruire il senso e l’orgoglio della comunità accademica.
Interazioni e collaborazione Facoltà-AOUP
Il ruolo del Preside dovrà garantire una collaborazione non formale ma reale, efficiente e produttiva con l’Azienda Universitaria Policlinico. Funzionale alla didattica ed alla ricerca. E’ necessario che il Preside, con consapevole equilibrio e disponibilità personale, agisca con efficacia e forza per assicurare che la Facoltà e l’Azienda siano in funzionale sintonia nei processi di gestione assistenziale, ma anche per garantire che la Facoltà, nei fatti, sia parte attiva nelle decisioni strategiche riguardanti strutture e risorse umane e strumentali.E’ oggi fondamentale che Facoltà e Azienda siano unitariamente partecipi delle attività istituzionali dei docenti con impegni assistenziali e, ove necessario, il Preside e la Facoltà, nell’interesse dell’utenza, dovranno compattamente porre all’attenzione della città e delle istituzioni politiche le criticità al fine di risolverle con efficacia.
Qualche accenno circa la mia proposta progettuale
Stato dell’arte dell’attuale contesto universitario - Siamo in un momento delicato quanto difficile, viviamo già la variazione epocale del sistema in cui quotidianamente svolgiamo le nostre attività: stanno per cambiare governance, dipartimenti, organi collegiali, sistemi didattici, persino l’organizzazione stessa delle Facoltà. Inoltre, soprattutto a livello regionale, è in drammatico cambiamento l’organizzazione dell’assistenza.
Ruolo e funzione del Preside e del Consiglio di Facoltà
E’ noto che le attuali e future norme (vedi DDL Gelmini) stabiliscono un ruolo decisionale all’organo collegiale, sia esso denominato oggi Facoltà, o domani Scuola, mentre al Preside (o Presidente che sia) riservano funzioni subordinate ad un “mandato” ricevuto. E’ opportuno precisare che la Facoltà e le sue strutture non possono e non devono essere vissute come palestre di scontri tra parti opposte: la Facoltà è unica e gli obiettivi devono essere comuni e perseguiti da tutti con spirito di armonia e collaborazione. La credibilità e la produttività di una struttura, qualsiasi essa sia, risiede proprio nell’offrire un’immagine di coesione e di condivisione dei valori. Se vogliamo modernizzare e rendere competitiva la nostra Facoltà, ciascuno di noi avrà bisogno di tutti gli altri. In primis il Preside. Per questo è necessario evitare la sterile competizione interna affinché si possa affrontare quella esterna, facendo “gioco di squadra” sia nella scelta che nel raggiungimento degli obiettivi scientifici, didattici ed assistenziali.
Diversificazione, identità, competizione, “politica creativa” e “premiale”.
In un tale contesto, per garantire lo sviluppo della Facoltà, bisogna strutturare un sistema competitivo, diversificato e impegnato parimenti nella ricerca, nell’insegnamento, nell’assistenza. Per questo èassolutamente necessario che la Facoltà abbia una sua IDENTITÀ. Ritengo che il Preside debba condurre una “politica creativa”, interna ed esterna, identificando anche “sistemi premiali” per valorizzare l’impegno ed il merito. Avremo un futuro immediato in cui la diversificazione e la connotazione di un’identità ben riconoscibile avrà come banco di prova l’attrattività che sapremo generare per studenti, ricercatori, pazienti, istituzioni e, spero, anche investimenti; ritengo che per raggiungere una significativa identità dovremo anche utilizzare strumenti manageriali e di marketing. Proprio per questo, mentre cambia la governance universitaria e sanitaria, credo che la Facoltà ed il suo Preside debbano avere: rispetto e trasparenza delle regole; autonomia e capacità di valorizzazione; impegno, responsabilità e capacità di autovalutazione; imprenditorialità.
Rilancio ed Obiettivi generali della Facoltà
La futura Presidenza dovrà riunire gli sforzi di tutti, in modo che, indipendentemente dal ruolo, dall’età, dal settore o dal dipartimento di appartenenza, si partecipi al rilancio della Facoltà perseguendo obiettivi generali quali: potenziare l’attività di ricerca e valorizzare il merito; - diversificare e valorizzare l’attività assistenziale; - prospettare adeguatamente il ruolo del Policlinico nel quadro dell’assistenza regionale; - favorire la sperimentazione clinica come strumento di qualificazione e sostegno alla ricerca ed alla formazione; - rendere realmente “centrali” gli studenti; - valutare l’offerta formativa in funzione delle attuali e modificate risorse; - qualificare l’attività didattica potenziando anche quella post-laurea e post-specializzazione; - migliorare e promuovere l’immagine della Facoltà e dei suoi componenti; - sviluppare la “cultura della comunicazione” interna ed esterna; - conferire dignità professionale a tutti i docenti; - ricostruire il senso e l’orgoglio della comunità accademica.
Interazioni e collaborazione Facoltà-AOUP
Il ruolo del Preside dovrà garantire una collaborazione non formale ma reale, efficiente e produttiva con l’Azienda Universitaria Policlinico. Funzionale alla didattica ed alla ricerca. E’ necessario che il Preside, con consapevole equilibrio e disponibilità personale, agisca con efficacia e forza per assicurare che la Facoltà e l’Azienda siano in funzionale sintonia nei processi di gestione assistenziale, ma anche per garantire che la Facoltà, nei fatti, sia parte attiva nelle decisioni strategiche riguardanti strutture e risorse umane e strumentali.E’ oggi fondamentale che Facoltà e Azienda siano unitariamente partecipi delle attività istituzionali dei docenti con impegni assistenziali e, ove necessario, il Preside e la Facoltà, nell’interesse dell’utenza, dovranno compattamente porre all’attenzione della città e delle istituzioni politiche le criticità al fine di risolverle con efficacia.
Funzionalità della Presidenza: Deleghe, Staff e Responsabili di particolari funzioni; Rappresentanti studenti; Commissioni istruttorie; Comunicazione
E’ necessario curare l’operatività e l’efficienza del “sistema” Presidenza. E’ opportuno costituire un gruppo di collaboratori identificati per capacità personali e desiderio di impegno, indipendentemente dai ruoli accademici, con l’obiettivo di lavorare per una innovazione politico-gestionale. Tale struttura sarebbe composta da tre delegati dedicati alla ricerca, alla didattica ed all’assistenza, oltre ad un gruppo di otto colleghi che costituiscano uno staff fisso operativo di Presidenza, comprensivo anche di un responsabile della internazionalizzazione. Per le attività connesse alla didattica ed ai servizi agli studenti, ritengo utile avvalersi della collaborazione strutturata di tre rappresentanti degli studenti. Mentre, di volta in volta, per l’istruttoria di specifici argomenti, sarà necessario istituire efficienti e snelle commissioni di lavoro composte da un massimo di cinque unità. Infine, per diffondere e valorizzare le attività della Facoltà e dei suoi componenti, con lo scopo di generare appeal e fiducia nel territorio, ritengo utile che venga identificato un responsabile dell’attuazione di un “Piano strutturale di comunicazione”, interna ed esterna, oltre ad un responsabile della “Cura e diffusione della cultura”.
Programma e garanzie
La mia proposta affronterà i numerosi temi gestionali della Facoltà, offrendo “garanzie” di applicazione e fattibilità, unite a una forte volontà operativa e rappresentando il frutto del consenso di tutti coloro che sono pronti ad impegnarsi per un interesse comune.
Suggerimenti
Invito tutti voi a fornirmi preziosi suggerimenti e contributi, oltre che di persona, anche attraverso il sito: http://www.giacomodeleo.com/ e il blog http://giacomodeleo.blogspot.com/ dedicato, che è attivo nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedì, dalle 17,00 alle 18,30.
Fermamente convinto che il confronto e la forza dell’onestà intellettuale, scevra da interessi personali, contribuiranno non soltanto ad un dibattito proficuo, ma soprattutto a migliorare e più opportunamente indirizzare i miei propositi, vi saluto cordialmente e vi ringrazio.
Programma e garanzie
La mia proposta affronterà i numerosi temi gestionali della Facoltà, offrendo “garanzie” di applicazione e fattibilità, unite a una forte volontà operativa e rappresentando il frutto del consenso di tutti coloro che sono pronti ad impegnarsi per un interesse comune.
Suggerimenti
Invito tutti voi a fornirmi preziosi suggerimenti e contributi, oltre che di persona, anche attraverso il sito: http://www.giacomodeleo.com/ e il blog http://giacomodeleo.blogspot.com/ dedicato, che è attivo nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedì, dalle 17,00 alle 18,30.
Fermamente convinto che il confronto e la forza dell’onestà intellettuale, scevra da interessi personali, contribuiranno non soltanto ad un dibattito proficuo, ma soprattutto a migliorare e più opportunamente indirizzare i miei propositi, vi saluto cordialmente e vi ringrazio.